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PINETA COMUNALE “ANTONIO PORRECA”

Pineta_Antonio_Porreca_Torricella_PelignaLa pineta di Torricella assisa sul dolce colle, delizia delle nuove generazioni cresciute sotto i suoi pini, si distingue come una delle più preziose oasi di verde per la vita piacevole e per la splendida posizione tra il mare e la Maiella.E’ nata nel 1922 su una collina arida e franosa grazie alla geniale idea di Antonio Porreca, suo ideatore, nato il 30.12.1880 e morto il 29.12.1953.Egli, oltre a progettare la realizzazione della pineta, dedicò molte energie per l’impianto e l’attecchimento dei pini, degli abeti e delle tuie.L’amore per la pineta contagiò subito tutti gli abitanti del paese che con grande partecipazione popolare hanno contribuito a fortificare  al nascere i giovani pini.La pineta è diventata ben presto il simbolo di Torricella Peligna.Insiema al geniale progettista, va ricordato, per lo stesso amore e dedizione alla pineta, un altro torricellano: Luigi Di Iorio (21.12.1904-08.02.1985), guardia comunale, per la pineta custode fedele ed inesorabile.Oggi è meta di molti turisti che godendosi la dolce frescura estiva, possono usufruire di aree pic-nic, percorsi per passeggiate nel verde e di attrezzati parchi gioco per bambini.

LE CHIESE

CHIESA  DI  SAN GIACOMO APOSTOLO
Chiesa_SGiacomo
La chiesa Di San Giacomo Apostolo risale all’ XI secolo.Nella Bolla di Papa Alessandro III che confermava gli antichi confini  della Diocesi di Chieti, figura l’ “Ecclesia Sancti Jacobi de Turcella”.
La chiesa pur essendo molto antica nel tempo è stata piu’ volte ampliata e ristrutturata a seguito di numerosi  terremoti. Essa presenta in facciata caratteri dell’ architettura classica. Ha un impianto a tre navate con abside centrale, completamente trasformato in gusto barocco. La navata centrale risulta coperta da volte a botte lunettata,  mentre le due navate laterali sono definite da volte a vela ; nella parte esterna le lesene ne evidenziano le ripartizioni. L’alzato si sviluppa con una serie ritmata di paraste corinzie con sovrastante cornice a dentelli. La porta e la finestra centrale sono contornate da stipiti lavorati. Esternamente sull’ architrave c’ e’ il timpano triangolare . Nella chiesa troviamo numerose opere di grande valore artistico: un quadro raffigurante San Giacom o Apostolo, dipinto dalla Signora Tilli, allieva del Michetti; una statua della Madonna  del Rosario scolpita in legno dorato e colorato di scuola Napoletana risalente al ‘700, una statua di San Marziale Martire,  in legno colorato e dorato proveniente da Roma ( prima metà del XVIII secolo); una statua di San Vincenzo Ferrari,in legno  dorato, opera  abruzzese del ‘700; la pisside grande  d’ argento di scuola napoletana (sec . XVII)e calici ed ostensori d’oro e d’ argento del ‘ 700.

SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE ROSE
Mem6-santuario dopo il restauro (1)Costruita nel 1550, la chiesa si presenta ancora oggi nella sua veste Rinascimentale sia nell’impiato che nell’ apparato decorativo. Tutta la struttura beneficia di un recente restauro, visibile dalle mura esterne e dalla faccitata dalle linee Rinascimentali, che presenta un profilo a capanna con coronamento a spioventi di forma convessa, delimitati superiormente da una triplice fila di romanelle annegate nel muro. Il profilo si interrompe al centro con un campanile a vela. Il portale ,i cantonali , il campaniletto e le finestrelle ai lati dell’ingresso sono in pietra .Il portale , con stipiti e architravi decorati a fasce è coronato dall’arco della lunetta anch’essa decorata al centro da una rosetta .L’interno, ad aula unica è diviso in due campate da un arco trasversale e coperto con volte a vela. Il presbiterio è sopraelevato rispetto al resto della chiesa ed ospita l’ altare maggiore realizzato in stucco dipinto. Nella pala, all’interno della nicchia, si conserva l’ antica statua della Madonna col Bambino. La Madonna delle Rose è meta di pellegrinaggi nei giorni del Lunedi di Pasqua e dell’ ultimo sabato di maggio.

EREMO DI SAN RINALDO
eremo_san_rinaldoIl piccolo centro di Fallascoso, frazione di Torricella Peligna, custodisce la dimora di San Rinaldo eremita. La grotta del Santo e l’adiacente chiesa rurale si trovano alla base di una grossa rupe, appena fuori dal centro abitato. Da un piccolo pianoro pavimentato a lastroni, si prende un ripido sentiero parzialmente scalinato che porta alla base della rupe. Di fronte ad essa si trova la cappella dedicata al Santo eremita (5,10×3,30 metri), con una piccola finestra posta in facciata e all’interno, in una nicchia sull’altare, la statua in cartapesta raffigurante S. Rinaldo. Il campanile è molto originale dal momento che sfrutta la rupe sovrastante la chiesa, ponendo sulla sua sommità un piccolo arco che sorregge la capanna. L’invito a costruire una cappella presso la grotta di S. Rinaldo venne dal Vescovo di Chieti Monsignor Saggese, come si legge nella Visita pastorale del 1838. Una lapide posta sull’ingresso della chiesa ricorda che venne realizzata grazie a Camillo Di Valerio e terminata nel 1844. A pochi metri dalla chiesa si apre la grotta in cui, secondo la tradizione, ha vissuto S. Rinaldo. La grotta è molto stretta e non presenta alcuna traccia di utilizzo. San Rinaldo viene festeggiato il 7 maggio, ricorrenza della morte, e il 28 agosto. Precedentemente il Santo veniva festeggiato sul pianoro della grotta stessa ma, a causa delle rocce pericolanti, la festa venne spostata nel paese.

 I  MONUMENTI

LA TORRE
la_torreSorge sulla parte vecchia del paese e precisamente sul punto più alto di Torricella. Eretta in ricordo delle 103 vittime civili del secondo conflitto mondiale,fu inaugurata il 3 settembre del 1961. Il monumento si alza per  venti  metri e dall’ interno è possibile salire fino al vertice per ammirare un panorama a 360 gradi che abbraccia il massiccio della Maiella,le vallate del Sangro-Aventino, Monte Pallano e il mare Adriatico. I nomi dei caduti civili sono scolpiti ai lati del monumento.

 

 

STELE  AI  CADUTI  DI TUTTE LE GUERRE
Progettata dall’ artista Lucci di Pennadomo, dedicata ai 150 caduti della Prima guerra Mondiale, ai quali si aggiunsero  i caduti in  Russia e in Albania durante il Secondo Conflitto Mondiale, la Stele ai Caduti di tutte le guerre sorge sulla parte più alta della Pineta Comunale “Antonio Porreca”.

MONUMENTO ALL’ ALPINO D’ ABRUZZO
alpiniA 3 Km da Torricella Peligna e a 1038 m d’ altitudine, sorge un monumento  dedicato agli Alpini d’ Abruzzo . Inaugurato il 14 ottobre del 1967, è  caratterrizato da uno spuntone di roccia naturale, con la cima sovrastata da un’ Aquila ad ali aperte, poggiata sulla canna di un fucile. Ai lati troviamo due cannoni rivolti verso l’ Adriatico. Il monumento è stato realizzato su iniziativa del gruppo Alpini di Torricella Peligna.