Descrizione
CHIESA DI SAN GIACOMO APOSTOLO
La chiesa Di San Giacomo Apostolo risale all’ XI secolo.Nella Bolla di Papa Alessandro III che confermava gli antichi confini della Diocesi di Chieti, figura l’ “Ecclesia Sancti Jacobi de Turcella”.
La chiesa pur essendo molto antica nel tempo è stata piu’ volte ampliata e ristrutturata a seguito di numerosi terremoti. Essa presenta in facciata caratteri dell’ architettura classica. Ha un impianto a tre navate con abside centrale, completamente trasformato in gusto barocco. La navata centrale risulta coperta da volte a botte lunettata, mentre le due navate laterali sono definite da volte a vela ; nella parte esterna le lesene ne evidenziano le ripartizioni. L’alzato si sviluppa con una serie ritmata di paraste corinzie con sovrastante cornice a dentelli. La porta e la finestra centrale sono contornate da stipiti lavorati. Esternamente sull’ architrave c’ e’ il timpano triangolare . Nella chiesa troviamo numerose opere di grande valore artistico: un quadro raffigurante San Giacom o Apostolo, dipinto dalla Signora Tilli, allieva del Michetti; una statua della Madonna del Rosario scolpita in legno dorato e colorato di scuola Napoletana risalente al ‘700, una statua di San Marziale Martire, in legno colorato e dorato proveniente da Roma ( prima metà del XVIII secolo); una statua di San Vincenzo Ferrari,in legno dorato, opera abruzzese del ‘700; la pisside grande d’ argento di scuola napoletana (sec . XVII)e calici ed ostensori d’oro e d’ argento del ‘ 700.
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE ROSE
Costruita nel 1550, la chiesa si presenta ancora oggi nella sua veste Rinascimentale sia nell’impiato che nell’ apparato decorativo. Tutta la struttura beneficia di un recente restauro, visibile dalle mura esterne e dalla faccitata dalle linee Rinascimentali, che presenta un profilo a capanna con coronamento a spioventi di forma convessa, delimitati superiormente da una triplice fila di romanelle annegate nel muro. Il profilo si interrompe al centro con un campanile a vela. Il portale ,i cantonali , il campaniletto e le finestrelle ai lati dell’ingresso sono in pietra .Il portale , con stipiti e architravi decorati a fasce è coronato dall’arco della lunetta anch’essa decorata al centro da una rosetta .L’interno, ad aula unica è diviso in due campate da un arco trasversale e coperto con volte a vela. Il presbiterio è sopraelevato rispetto al resto della chiesa ed ospita l’ altare maggiore realizzato in stucco dipinto. Nella pala, all’interno della nicchia, si conserva l’ antica statua della Madonna col Bambino. La Madonna delle Rose è meta di pellegrinaggi nei giorni del Lunedi di Pasqua e dell’ ultimo sabato di maggio.
EREMO DI SAN RINALDO
Il piccolo centro di Fallascoso, frazione di Torricella Peligna, custodisce la dimora di San Rinaldo eremita. La grotta del Santo e l’adiacente chiesa rurale si trovano alla base di una grossa rupe, appena fuori dal centro abitato. Da un piccolo pianoro pavimentato a lastroni, si prende un ripido sentiero parzialmente scalinato che porta alla base della rupe. Di fronte ad essa si trova la cappella dedicata al Santo eremita (5,10×3,30 metri), con una piccola finestra posta in facciata e all’interno, in una nicchia sull’altare, la statua in cartapesta raffigurante S. Rinaldo. Il campanile è molto originale dal momento che sfrutta la rupe sovrastante la chiesa, ponendo sulla sua sommità un piccolo arco che sorregge la capanna. L’invito a costruire una cappella presso la grotta di S. Rinaldo venne dal Vescovo di Chieti Monsignor Saggese, come si legge nella Visita pastorale del 1838. Una lapide posta sull’ingresso della chiesa ricorda che venne realizzata grazie a Camillo Di Valerio e terminata nel 1844. A pochi metri dalla chiesa si apre la grotta in cui, secondo la tradizione, ha vissuto S. Rinaldo. La grotta è molto stretta e non presenta alcuna traccia di utilizzo. San Rinaldo viene festeggiato il 7 maggio, ricorrenza della morte, e il 28 agosto. Precedentemente il Santo veniva festeggiato sul pianoro della grotta stessa ma, a causa delle rocce pericolanti, la festa venne spostata nel paese.